Masaniello e la sua rivolta a Napoli nel Seicento rappresentano un momento cruciale nella lotta del popolo contro l'oppressione spagnola. La Spagna stava affrontando una grave crisi finanziaria, portando al aumento delle tasse su beni di prima necessità come olio, seta, farina, sale e vino, causando disagio e malcontento tra il popolo.
Masaniello, un pescivendolo analfabeta di umili origini, emerse come il carismatico leader della resistenza popolare. La scintilla fu l'introduzione di una nuova tassa sulla frutta da parte del viceré di Napoli, scatenando una sommossa popolare. Masaniello organizzò un gruppo armato di cittadini inesperti ma determinati.
Il suo carisma e la capacità di mobilitare le masse gli permisero di ottenere concessioni dal viceré, tra cui l'abolizione delle tasse recentemente introdotte e una maggiore partecipazione popolare nella politica. Tuttavia, il suo potere crescente lo portò a comportarsi in modo oppressivo e paranoico, creando tensioni con gli ex alleati.
Il 16 luglio 1647, Masaniello fu assassinato dai suoi stessi compagni d'armi, ma il suo nome rimase un simbolo di lotta per la libertà e contro l'oppressione. La sua rivolta rappresenta un tentativo di cambiamento sociale e politico e una resistenza al dominio straniero.
Nonostante il fallimento della rivolta e il ritorno del controllo spagnolo su Napoli nel 1648, l'eredità di Masaniello come simbolo di resistenza e coraggio contro le ingiustizie continua a vivere nella memoria collettiva. La sua figura è stata celebrata come un segno di speranza per i ceti più umili e oppressi della società.