Tutti noi ricordiamo le crociate dalla scuola, si tratta di eventi legati alla storia del medioevo di numero variabile e molto sanguinose che hanno comportato lo scontro molto duro tra Occidente Cristiano e Medio Oriente islamico.
Si trattava infatti di pellegrinaggi santi volti alla riconquista del Santo sepolcro di Gerusalemme luogo sacro per i cristiani conquistato In quegli anni dai musulmani e quindi impossibile da raggiungere anche solo per pregare. In questa epoca infatti per i cristiani il pellegrinaggio Santo a Roma o in terra santa era molto sentito proprio come accadrebbe oggi per il pellegrinaggio dei musulmani alla Mecca pieno di significati profondi di rischi ma di consapevolezza religiosa. È anche armato perché si trattava di un percorso rischioso e sul cammino dei Pellegrini poteva succedere qualsiasi cosa inoltre non si sapevano molte informazioni su Gerusalemme e sui loro nuovi padroni e dunque i pellegrini non erano sicuri di poter entrare sani e salvi a pregare nella città di Gesù che un tempo apparteneva all’impero romano e successivamente Cristiano. In realtà i rapporti con i musulmani fino all’anno mille erano abbastanza tranquilli tanto che lo stesso Carlo Magno stipulerà trattati affinché i pellegrini cristiani possano recarsi a Gerusalemme ma a causa dell’arrivo nel mondo arabo della dinastia dei Turchi che prenderà il sopravvento sugli arabi e si impossesserà delle norme impero la zona della Terra santa diventerà un luogo più pericoloso proprio a causa di queste nuove élite turchese convertite all’islam meno colte ma abituate invece a fare la guerra e quindi anche meno tolleranti. Da qui infatti partiranno le grandi ostilità verso i musulmani anche in Europa come per esempio la storia di el Cid in Spagna e della reconquista.
Le crociate nascono dunque in questo contesto in cui però il mondo occidentale oltre a non avere simpatie per il mondo turco si trova in un periodo di grande crescita a causa della recente rivoluzione agricola ma anche di enormi tensioni interne proprio per la cosiddetta lotta delle investiture tra papato e impero. Non abbiamo tempo di approfondire questi argomenti però è utile specificare che questa lotta vedrà fronteggiarsi il papa di Roma che si opporrà non solo come guida spirituale ma anche politica e militare al potere dell’imperatore che da sempre governava in Europa. Per questo in questi anni nasce l’idea della crociata proprio grazie alla decisione nell’anno 1095 di Papa urbano II che lancerà per la prima volta questo progetto proprio per rimettere al centro l’autorità oltre che morale anche militare e politica del papato il quale inviterà tutti i cristiani d’Europa a recarsi in terra santa armati per prendere possesso dei luoghi santi con la forza a causa dell’impossibilità di recarsi in pace per pregare sulla tomba di Gesù. È proprio in questo momento che le crociate iniziano cioè quando molti Nobili locali conti duchi Marchesi ma anche uomini di chiesa accettano l’appello del Papa a causa del fascino e della sottomissione adesso e decidono di creare un loro piccolo esercito per recarsi in terra santa alla conquista del Santo sepolcro e della città di Gerusalemme. Da qui seguiranno molte crociate che vengono identificate in generale in circa 8 ognuna delle quali porterà conseguenze positive e negative sia per gli europei cristiani sia però anche per i musulmani che vivono a Gerusalemme e che anche per loro è importante da difendere poiché consiste in uno dei luoghi più sacri della loro religione.
Si trattava di guerre solo religiose oppure c’erano delle motivazioni più profonde dietro alle crociate? Molti storici concordano nel dire che le crociate erano anche una scelta politica ed economica sia legata al desiderio del Papa sia a causa delle norme crescita demografica dell’Europa in quel periodo e dell’impossibilità di trovare lavoro per tutti i giovani che quindi dovevano essere reimpiegati necessariamente su un altro fronte come ad esempio quello bellico. Eppure è importante sottolineare quanto la religiosità fosse centrale nella vita degli uomini di quel tempo e quindi il fattore religioso fu Comunque il caposaldo che guidò questo grandi pellegrinaggi. Per molti secoli il ricordo delle crociate sarà centrale attraverso narrazione e romanzi di ogni tipo e per molte generazioni il pensiero di partecipare alla crociata sarà fisso e saranno disposti a investire su di esse risorse, addestramento militare e anche molte vite dall’imperatore e dai re, fino all’ultimo dei contadini, per arrivare ad un unico obiettivo: difendere i luoghi santi. Per questo ben presto dopo la prima crociata e la riconquista di Gerusalemme da parte dei Cristiani la lotta non sarà finita e ci saranno continui scontri con i musulmani per il controllo della città. La crociata diventa dunque una istituzione ma l’unico a poterla proclamare sarà appunto la massima carica religiosa Cristiana ovvero il Papa ed è per questo che tutti coloro che partono avranno diritto ad un abito con disegnata una croce sopra e saranno ufficialmente considerati dei Cavalieri crociati cioè Cavalieri di ventura con uno status giuridico privilegiato che spesso includeva azzeramento dei propri debiti tutele giuridiche in caso di morte sui propri beni e sopravvivenza della propria famiglia in madrepatria. Al Papa ovviamente conveniva proclamare la crociata poiché il suo ruolo sarebbe stato centrale, tutti lo avrebbero ascoltato in continuazione e le azioni dell’imperatore sarebbero comunque dipese dalle sue scelte. Questo però avrà come conseguenza che la crociata diventerà più che un’azione religiosa, un’azione politica mirata esclusivamente ad indebolire o semplicemente eliminare tutti i nemici scomodi per il Papa nei diversi periodi storici come accadde ad esempio contro Federico II di Svevia.
Dunque molti partono per le crociate poiché pensano che ci sia tanto da guadagnare non solo a livello religioso e spirituale (per poter un giorno entrare nel regno dei cieli avendo reso Gerusalemme nuovamente un luogo Cristiano) bensì anche nella vita terrena, guadagnando soldi prestigio e privilegi da parte della chiesa di Roma. Le crociate inizieranno però nel tempo a perdere di fascino e di importanza proprio perché la situazione in Europa cambierà: la figura dell’imperatore non verrà mai totalmente debellata Dalla chiesa. Quest’ultima inizierà ad assumere dei connotati molto negativi poiché si macchierà di pratiche non propriamente cattoliche come ad esempio il nicolaismo e la simonia e ciò porterà alla creazione di nuovi ordini religiosi volti alla purezza del messaggio Cristiano come ad esempio i gesuiti e i francescani. Tutto ciò farà perdere prestigio alla chiesa e anche dunque potere di dettare legge e di creare crociate da un momento all’altro. Inoltre l’impossibilità di conquistare una volta per tutte il centro della religiosità Cristiana ovvero Gerusalemme proprio a causa delle numerose riconquiste da parte dei musulmani l’entusiasmo non sarà più quello di una volta e il fenomeno crociato tramonterà una volta per tutte anche se ovviamente il ricordo di queste grandi azioni resterà per secoli narrato in manuali e in romanzi molto di moda come ad esempio quelli di Torquato Tasso in Italia.
Le Crociate furono alimentate da una combinazione di motivazioni religiose, politiche, economiche e sociali:
Motivazioni Religiose: La riconquista dei luoghi santi, soprattutto Gerusalemme, era vista come un dovere sacro per i cristiani. La promessa di remissione dei peccati per coloro che partecipavano alle Crociate era un potente incentivo spirituale.
Ambizioni Politiche: I papi e i sovrani europei videro nelle Crociate un’opportunità per espandere la loro influenza e consolidare il loro potere. Le Crociate fornivano un modo per canalizzare la violenza interna verso un nemico esterno comune.
Motivazioni Economiche: Molti cavalieri e nobili videro nelle Crociate una possibilità di arricchirsi attraverso la conquista di terre e il saccheggio. Le città italiane come Venezia e Genova beneficiarono economicamente dal commercio con l’Oriente, favorendo le spedizioni crociate.
Pressioni Sociali: L’Europa medievale soffriva di un sovrappopolamento relativo e di una mancanza di terre per i secondogeniti della nobiltà. Le Crociate offrivano una soluzione a questi problemi, fornendo nuovi territori da colonizzare.
Studiare le Crociate è fondamentale per comprendere una serie di dinamiche che hanno plasmato il mondo moderno.
1. Interazione tra Culture e Religioni
Le Crociate rappresentano uno dei primi grandi esempi di interazione su larga scala tra il mondo cristiano e quello islamico. Questi conflitti e scambi hanno lasciato un’eredità complessa di conflitti e collaborazioni:
- Scambio Culturale e Conoscenze: Durante le Crociate, gli europei entrarono in contatto con le avanzate civiltà islamiche, acquisendo conoscenze in medicina, matematica, astronomia e filosofia. Questo scambio culturale fu fondamentale per il Rinascimento, che a sua volta ha gettato le basi per la modernità.
- Relazioni Interreligiose: Le Crociate hanno alimentato secoli di sospetto e ostilità tra cristiani e musulmani, una tensione che si riflette ancora oggi in alcune aree del mondo. Tuttavia, hanno anche portato a una maggiore consapevolezza delle necessità di dialogo e comprensione interculturale e interreligiosa.
2. Sviluppo del Commercio Internazionale
Le Crociate aprirono nuove rotte commerciali e favorirono lo sviluppo di una classe mercantile europea che sarebbe diventata centrale per l’economia moderna:
- Città Mercantili: Venezia, Genova e altre città italiane prosperarono grazie al commercio con l’Oriente, importando spezie, tessuti e altre merci di lusso. Questo flusso di beni e idee contribuì alla nascita del capitalismo e allo sviluppo economico dell’Europa.
- Rotte Commerciali: Le rotte commerciali stabilite durante le Crociate hanno gettato le basi per l’espansione marittima europea dei secoli successivi. L’esplorazione e la colonizzazione del Nuovo Mondo nel XV e XVI secolo furono in parte un’estensione di queste prime interazioni commerciali.
3. Ordini Cavallereschi e Strutture Militari
Gli ordini cavallereschi nati dalle Crociate, come i Templari e gli Ospitalieri, hanno lasciato un’impronta duratura sulla storia militare e finanziaria:
- Sviluppo delle Banche: I Templari, grazie alla loro ricchezza e rete di contatti, svilupparono uno dei primi sistemi bancari internazionali, offrendo servizi come il trasferimento di denaro e il credito. Questo fu un precursore delle moderne banche e del sistema finanziario globale.
- Evoluzione della Guerra: Le tecniche militari sviluppate durante le Crociate influenzarono la guerra europea per secoli. L’uso di fortificazioni, cavalleria pesante e ordini militari contribuì all’evoluzione delle strategie militari.
4. Consolidamento del Potere della Chiesa
Le Crociate rafforzarono temporaneamente il potere della Chiesa cattolica, un’influenza che ha avuto ripercussioni durature:
- Centralizzazione del Potere Ecclesiastico: La Chiesa, attraverso le Crociate, consolidò il suo potere centrale, diventando un attore politico di primo piano. Questo consolidamento è stato un fattore importante nella formazione degli stati nazionali europei.
- Relazioni Stato-Chiesa: Le Crociate contribuirono a delineare le relazioni tra Stato e Chiesa, una questione che rimane rilevante ancora oggi nelle discussioni su laicità e separazione tra potere religioso e politico.
5. Memoria Storica e Identità Culturale
Le Crociate sono spesso evocate in contesti moderni, sia positivi che negativi, e il loro impatto sulla memoria storica è significativo:
- Narrative Nazionali: In molti paesi europei, le Crociate sono viste come un periodo di eroismo e fede. Le imprese dei crociati sono celebrate nelle storie nazionali come esempi di coraggio e devozione religiosa, influenzando il senso di identità nazionale e la percezione della propria storia.
- Percezione dell’Altro: Le Crociate hanno contribuito a formare immagini e stereotipi dei musulmani nel mondo occidentale e viceversa. Questi stereotipi, sebbene spesso distorti, continuano a influenzare le percezioni interculturali e le relazioni internazionali.
- Eredità Culturale: Molti ordini cavallereschi e monumenti legati alle Crociate sono oggi parte del patrimonio culturale europeo, richiamando l’attenzione su questo periodo storico. La presenza di questi simboli è un promemoria costante del passato e un invito a riflettere sulle lezioni che la storia ci offre.
Infine, studiare le Crociate ci offre preziose lezioni su come promuovere la pace e la cooperazione internazionale.
- Risoluzione dei Conflitti: Analizzare i fallimenti e i successi delle Crociate nella gestione dei conflitti può fornire modelli per la risoluzione pacifica dei conflitti contemporanei.
- Costruzione della Pace: Le Crociate ci ricordano l’importanza di costruire una pace sostenibile basata su comprensione reciproca, tolleranza e cooperazione. Queste lezioni sono fondamentali per affrontare le sfide globali di oggi.
Le Crociate sono molto più di un semplice capitolo della storia medievale. Sono un esempio potente di come gli eventi storici possano avere un impatto duraturo e profondamente influente sul mondo contemporaneo. Studiare le Crociate ci permette di comprendere meglio le dinamiche religiose, politiche, economiche e culturali che hanno plasmato la nostra società. Le lezioni apprese da questo periodo ci aiutano a navigare le complesse interazioni del mondo moderno, promuovendo la pace, la tolleranza e la comprensione interculturale.
Vediamo ora brevemente quali furono le crociate e chi vi combatté:
La Crociata dei Pezzenti fu considerata da alcuni la prima vera crociata della storia, ma dal momento che non ebbe successo e non fu ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa, venne vista come un’avanguardia della Prima Crociata. Si trattò di un movimento popolare spontaneo e disorganizzato (detta dei pezzenti o poveri in contrapposizione alle azioni dei nobili), nato in risposta all’appello di Papa Urbano II nel 1095, che esortava i cristiani a liberare la Terra Santa dai musulmani. Fu principalmente composta da contadini, poveri e alcuni cavalieri minori, ispirati dal fervore religioso e dalla predicazione di un monaco molto carismatico, chiamato Pietro l’Eremita. Lungo il percorso, i membri della Crociata dei Pezzenti si resero responsabili di violenze e saccheggi, in particolare contro le comunità ebraiche dell’Europa centrale, commettendo veri e propri massacri. Tuttavia, la mancanza di disciplina e preparazione li rese facili bersagli per le forze musulmane e per questo la maggior parte dei partecipanti fu sconfitta e uccisa dalle truppe selgiuchidi nella battaglia di Civetot nel 1096. La Prima Crociata riconosciuta dalla chiesa di Roma. L’appello del Papa trovò un’enorme risposta tra la nobiltà e il popolo, portando alla formazione di numerosi eserciti crociati provenienti da diverse regioni d’Europa, tra cui la Francia, la Germania e l’Italia. Molti nobili, cavalieri e contadini risposero all’appello, mossi da motivazioni religiose, avventura e opportunità di guadagno. I principali eserciti crociati partirono nel 1096 e attraversarono l’Europa orientale e l’Asia Minore. Dopo molte difficoltà e scontri, riuscirono a conquistare diverse città, tra cui Nicea e Antiochia, spesso con il supporto degli alleati bizantini. Nel giugno 1099, i crociati arrivarono alle mura di Gerusalemme. Dopo un difficile assedio, riuscirono a penetrare nella città il 15 luglio 1099, massacrando gran parte della popolazione musulmana ed ebraica e instaurando il Regno crociato di Gerusalemme.
Tra la prima e la seconda crociata troviamo poi la Crociata del 1101. Essa fu composta da tre spedizioni per rafforzare il neonato regno di Gerusalemme.
La Seconda Crociata fu lanciata in risposta alla caduta della contea di Edessa, il primo stato crociato in medio oriente fondato durante la Prima Crociata. Bernardo di Chiaravalle, un influente abate cistercense, svolse un ruolo cruciale nella promozione della crociata. Con la sua predicazione appassionata, riuscì a mobilitare numerosi nobili e cavalieri europei, inclusi il re Luigi VII di Francia e l’imperatore Corrado III del Sacro Romano Impero. Gli eserciti crociati principali partirono separatamente. Luigi VII guidò le forze francesi, mentre Corrado III guidò quelle tedesche. Tuttavia, questa Seconda Crociata fu un fallimento totale. Non solo non riuscì a riconquistare Edessa e ad assediare Damasco, ma non ottenne alcun significativo vantaggio militare. La crociata minò la fiducia dei crociati europei e dei cristiani orientali nei confronti delle future crociate. Inoltre, la sconfitta rafforzò la posizione dei musulmani nella regione, preparando il terreno per l’emergere di figure come Saladino.
La Terza Crociata (1189-1192), nota come “crociata dei Re”, tentò di riconquistare Gerusalemme dalla recente conquista dal sultano egiziano Saladino. In risposta alla caduta di Gerusalemme, Papa Gregorio VIII emise la bolla papale “Audita tremendi” nel 1187, esortando i cristiani europei a intraprendere una crociata per riconquistare la città santa. A questa crociata parteciparono ben tre re: Riccardo Cuor di Leone, re d’Inghilterra, Filippo II Augusto re di Francia e Federico I detto il Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero Germanico (abbiamo parlato di lui in un video precedente sempre qui su questo canale). In questa crociata però, Federico Barbarossa morì e toccherà a Riccardo Cuor di Leone negoziare una tregua con il Saladino, passato alla storia con il nome di Trattato di Ramla, che permise ai cristiani di mantenere il controllo di una stretta fascia costiera da Tiro a Giaffa e garantì ai pellegrini cristiani il diritto di visitare Gerusalemme per pregare.
La Quarta Crociata, indetta da Papa Innocenzo III dieci anni dopo la terza, cioè nel 1198, mirava come sempre alla liberazione di Gerusalemme, con l’obiettivo di rivitalizzare lo spirito crociato dopo le precedenti sconfitte. Tuttavia però, tutto andò storto. Per trasportare l’esercito crociato in Terra Santa, i crociati fecero un accordo con la Repubblica di Venezia per la costruzione di una flotta. Tuttavia, i crociati non riuscirono a raccogliere i fondi necessari per pagare i veneziani, lasciandoli pesantemente indebitati. Per saldare parte del debito, i veneziani convinsero i crociati ad attaccare Zara, una città cristiana rivale di Venezia sulla costa dalmata. La città fu conquistata nel 1202, ma l’attacco fu condannato da Papa Innocenzo III, che scomunicò i crociati. Mentre erano ancora a Zara, i crociati furono avvicinati da emissari di Alessio IV Angelo, figlio dell’imperatore deposto Isacco II di Bisanzio. Alessio offrì ai crociati un grande sostegno finanziario e militare se lo avessero aiutato a riconquistare il trono di suo padre. Vedendo un’opportunità per risolvere i loro problemi finanziari, i crociati accettarono. Nel 1203, i crociati assediarono Costantinopoli e riuscirono a installare Alessio IV e Isacco II sul trono. Tuttavia, le tensioni tra i crociati e i bizantini aumentarono, e quando Alessio IV fu deposto e ucciso, i crociati decisero di conquistare la città per sé. Nel 1204, Costantinopoli fu saccheggiata brutalmente, con una grande distruzione di opere d’arte, chiese e tesori. Dopo la conquista di Costantinopoli, i crociati fondarono l’Impero Latino di Costantinopoli, che durò fino al 1261. Questo nuovo impero fu caratterizzato da una significativa divisione delle terre e delle risorse tra i vari leader crociati e veneziani.
La Quinta Crociata, decisa dal Concilio Lateranense IV sempre sotto Innocenzo III, iniziò nel 1217 dopo vari rinvii dell’imperatore Federico II. Federico II di Svevia aveva promesso di partecipare, ma rinviò più volte la sua partenza, causando tensioni con il papato. Alla fine, i principali contingenti crociati provenivano da Austria, Ungheria, Germania e Paesi Bassi.
I leader crociati, riconoscendo l’importanza strategica dell’Egitto nel controllo della Terra Santa, decisero di attaccare questo territorio. La speranza era che la conquista dell’Egitto avrebbe facilitato la successiva riconquista di Gerusalemme. Tuttavia, il Nilo si rivelò un ostacolo significativo. Nel luglio 1221, i crociati si ritrovarono intrappolati dalle inondazioni del Nilo e furono circondati dalle forze del sultano al-Kamil. Incapaci di avanzare e con le loro linee di rifornimento tagliate, furono poi costretti a capitolare. Al-Kamil offrì loro il ritiro sicuro delle forze crociate e la restituzione di Damietta in cambio della pace.
La Sesta Crociata, guidata da Federico II nel 1228 nonostante la sua scomunica, fu l’unica pacifica. Dopo il fallimento della Quinta Crociata, l’imperatore Federico II di Svevia promise più volte di guidare una nuova crociata. Tuttavia, a causa di impegni politici e malattie, rimandò la sua partenza, causando frustrazione e tensioni con il papato. Papa Gregorio IX, stanco dei continui rinvii di Federico, lo scomunicò nel 1227 quando l’imperatore rinviò ancora una volta la crociata a causa di una malattia. Nonostante la scomunica, Federico II partì per la Terra Santa nel 1228. Federico II arrivò in Terra Santa nel settembre 1228 con un contingente relativamente piccolo di crociati. A differenza delle crociate precedenti, che erano caratterizzate da grandi eserciti e assedi, la Sesta Crociata fu condotta principalmente attraverso negoziati diplomatici. Nel febbraio 1229, Federico e al-Kamil firmarono il Trattato di Jaffa. In base a questo accordo, Gerusalemme, Nazareth e Betlemme furono restituiti ai crociati senza combattimenti, con l’eccezione del Monte del Tempio e della Moschea al-Aqsa, che rimasero sotto controllo musulmano. Il trattato prevedeva anche dieci anni di tregua tra le due parti. Federico II entrò pacificamente a Gerusalemme il 17 marzo 1229 e si autoproclamò re di Gerusalemme, grazie al suo matrimonio con Isabella II, erede del Regno di Gerusalemme. Tuttavia, la sua incoronazione non fu ben accolta da tutti i crociati e i leader locali, e la città rimase in uno stato di tensione. Federico era disprezzato dal papa e dai nobili al suo seguito perché si riteneva assurdo e ingiustificabile un accordo con gli infedeli islamici e per questo le sue conquiste, seppur diplomatiche, furono snobbate dal papa. Quando Federico tornò in Europa nel 1229 per affrontare i suoi problemi politici interni, lasciò la Terra Santa sotto la gestione dei nobili crociati e degli ordini militari.
La Settima Crociata (1249-1250) e l’Ottava Crociata, entrambe guidate da Luigi IX di Francia, furono dirette contro l’Egitto e il Nord Africa. Entrambe le crociate guidate da Luigi IX però si conclusero con fallimenti militari, e non riuscirono a riconquistare Gerusalemme o a ottenere risultati significativi per i crociati. Tuttavia, la devozione e l’eroismo di Luigi IX durante queste crociate lo resero un’icona di devozione religiosa, e fu successivamente santificato dalla Chiesa cattolica.
La Nona Crociata è spesso considerata una continuazione dell’Ottava e l’ultima delle Crociate medievali. La Nona Crociata fu guidata da Luigi IX di Francia, noto anche come San Luigi, anche se non fu la sua prima esperienza in crociata, essendo stato precedentemente coinvolto nella Settima e nell’Ottava Crociata. Luigi IX partì nel 1270 con l’intento di raggiungere Gerusalemme, ma dopo un breve periodo trascorso a Tunisi, morì a causa di una malattia. Dopo la morte di Luigi IX, la crociata perse slancio e non riuscì a raggiungere i suoi obiettivi. Con la morte del suo leader carismatico, la Nona Crociata si concluse in modo poco glorioso e senza ottenere alcun risultato significativo. Anche se la Nona Crociata non fu particolarmente efficace nel raggiungere i suoi obiettivi, è significativa come uno degli ultimi tentativi delle potenze europee di riconquistare i territori perduti in Terra Santa prima della fine dell’epoca delle crociate.
Nel tempo però, le crociate divennero più variegate e condotte su una serie di obiettivi diversificati, proprio in funzione della decisione papale a seconda del nemico dell’epoca:
La Crociata dei Tedeschi ad esempio consistette in una serie di massacri contro le comunità ebraiche dell’Europa centrale da parte di nobili tedeschi e francesi, reclutati durante la predicazione di Pietro l’Eremita, legata al periodo della Prima Crociata. Anche se non consisteva in un attacco ai musulmani, rivolta alla conquista dei luoghi santi in Terrasanta, al Papa fece comodo anche questo tipo di crociata interna all’Europa.
La Crociata dei Fanciulli. Si tratta di alcuni eventi del 1212, non sappiamo bene se a tutti gli effetti reali o leggendari, in cui gruppi di bambini tentarono di intraprendere una crociata; i resoconti sono vari e contraddittori, oggetto di dibattito storico.
La Crociata dei Pastori. Guidata da un monaco carismatico, Maestro d’Ungheria, che affermava di aver ricevuto un messaggio dalla Vergine Maria dicendo che solo i poveri e umili, guidati da lui, avrebbero potuto riconquistare Gerusalemme, non i cavalieri.
La Crociata di Mahdia (1087). Fu un attacco organizzato da Genova e Pisa, con il supporto di Amalfi, Gaeta e Salerno, per fermare le attività dei corsari barbareschi.
La Crociata di Mahdia (1390). E’ stato il tentativo fallito di assedio della capitale hafside di Mahdiyya, condotto dalla Repubblica di Genova e dal Regno di Francia sotto il re Luigi II di Borbone.
La Crociate di Smirne. Si trattò in realtà di una serie di campagne militari contro Smirne, un’importante città controllata dai Turchi, condotte nel XIV secolo per contrastare la pirateria e l’espansione turca.
Dunque, riassumendo, perché è importante studiare questo argomento? Studiare e conoscere le Crociate è fondamentale perché ci permette di esplorare uno dei periodi più complessi e influenti della storia medievale, con conseguenze che hanno modellato il corso della storia europea e mediorientale.
Un aspetto cruciale dello studio delle Crociate è l’impatto che ebbero sulle relazioni tra l’Europa e il Medio Oriente. Durante le Crociate, gli europei non solo si scontrarono con le forze musulmane, ma entrarono in contatto con le culture e le civiltà avanzate di quelle regioni. Questo scambio portò in Europa nuove idee, tecnologie e beni di lusso come spezie, seta, e tecniche mediche, che contribuirono al Rinascimento e all’era delle scoperte. Ad esempio, la medicina araba e le conoscenze scientifiche dell’epoca, trasmesse attraverso il contatto con il mondo islamico, influenzarono notevolmente la medicina europea.
Le Crociate furono anche un catalizzatore per lo sviluppo economico dell’Europa. Le città italiane, in particolare le Repubbliche Marinare come Venezia e Genova, divennero essenziali per il trasporto di crociati e rifornimenti verso la Terra Santa. Questo aumentò il loro potere economico e politico, poiché acquisirono il controllo delle rotte commerciali marittime e ottennero concessioni commerciali vantaggiose in molte città portuali del Mediterraneo orientale. Ad esempio, dopo la Quarta Crociata, Venezia consolidò il suo dominio su gran parte dell’Impero Bizantino, ottenendo ricche terre e punti strategici per il commercio.
Un altro motivo per cui è importante studiare le Crociate è che esse rappresentano un esempio lampante di come la religione possa essere utilizzata come giustificazione per guerre e conquiste territoriali. Le Crociate furono presentate come guerre sante, ma dietro questa facciata religiosa vi erano motivi politici, economici e sociali. Molti nobili e cavalieri parteciparono alle Crociate non solo per motivi religiosi, ma anche per acquisire terre, ricchezze e potere. Ad esempio, durante la Quarta Crociata, i crociati, invece di dirigersi verso Gerusalemme, attaccarono Costantinopoli, capitale cristiana dell’Impero Bizantino, spinti da promesse di ricchezze e vantaggi territoriali.
Studiare le Crociate ci aiuta anche a comprendere le radici di molti conflitti e tensioni che esistono ancora oggi tra l’Occidente e il mondo islamico. Le Crociate lasciarono un’eredità di diffidenza e ostilità che si prolungò nei secoli successivi, influenzando le relazioni tra le due civiltà. Questa comprensione storica è fondamentale per affrontare le sfide attuali legate alle relazioni interculturali e interreligiose, promuovendo un dialogo più consapevole e costruttivo.
Infine, le Crociate ci offrono un’importante lezione sulla natura del potere e dell’imperialismo. Le spedizioni crociate, pur avendo obiettivi religiosi dichiarati, furono spesso guidate da interessi materiali e territoriali. Questo riflette la complessità del potere, dove ideali e interessi concreti si intrecciano in modi che possono avere conseguenze profonde e durature.
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