L’Impero del Ghana è stato uno dei regni più notevoli dell’Africa centro-occidentale. Avrebbe governato infatti per quasi più di cinque secoli, dall’VIII al XII. La sua storia inizia con l’unione di diverse tribù, dette Soninke, da parte di un uomo, noto come Majan Dyabe Cissè. Sebbene la sua zona di origine non sia del tutto chiara, si ritiene che abbia avuto luogo nei pressi dell’attuale Mali.
La storia dell’Impero del Ghana è una storia di potere, commercio, e conquista, che si svolge nell’Africa occidentale tra il V e il XIII secolo. L’Impero del Ghana, che non va confuso con l’attuale paese del Ghana, era situato nella regione dell’Africa occidentale che comprende le attuali Mauritania, Mali e Senegal.
Secondo la leggenda, l’Impero del Ghana ebbe origine quando i giudeo-siriani arrivarono nell’area intorno al 150, guidati dal loro capo Kara, e sottomisero le tribù nere del posto, fondando l’Impero del Ghana intorno al 300. Tuttavia, questa teoria si basa solo su fonti orali dei Fulani, un’etnia nomade locale, raccolte da Maurice Delafosse nel 1912, e non su fonti scritte o ritrovamenti archeologici.
Nel 790 circa, i neri si ribellarono ai loro padroni di origine semita e, grazie all’intervento del re di Wagadu, Cissè, presero possesso dell’Impero del Ghana. Questo evento segnò l’inizio dell’epoca d’oro dell’impero.
Il Ghana era una società altamente strutturata e gerarchizzata, con un forte sistema di caste. Il re era il capo dell’impero e i funzionari governativi erano selezionati sulla base delle loro abilità e del loro background familiare. L’impero era noto per la sua vasta rete commerciale, con il sale e l’oro come principali prodotti di scambio. Inoltre, l’impero ha avuto una grande influenza sulla cultura e la religione dell’Africa occidentale.
Nonostante la sua prosperità, l’Impero del Ghana ha subito una serie di invasioni straniere e ha finito per cedere il potere alla fine del XII secolo. La sua influenza, tuttavia, è stata evidente per molto tempo dopo la sua caduta. Oggi, il nome Ghana è stato scelto per onorare questo antico impero e la sua eredità è ancora presente nella cultura e nella storia dell’Africa occidentale.
L’Impero del Ghana fu un grande regno che esistette nell’Africa occidentale dal IV al XIII secolo d.C. Buona parte delle informazioni che abbiamo su di esso provengono dagli storici e viaggiatori arabi, che hanno visitato il paese e riportato le loro osservazioni e le loro storie.
Il controllo dei traffici transahariani e locali trasformò i possedimenti di Cissè in un Impero. Durante il periodo di dominio romano sull’africa settentrionale, venne trapiantato il dromedario, che divenne il mezzo di trasporto più adatto a quei luoghi e permetteva di sviluppare al meglio i menzionati traffici commerciali.
Il commercio principale dell’impero era rappresentato dagli scambi fra sale proveniente dal Nord Africa e oro proveniente dal Ghana. Ibn al-faqih al Hamadhani, uno storico e narratore arabo, scrisse che “in Ghana l’oro cresce nella sabbia come le carote e viene colto al calare del sole”.
Il mito delle piante auree del Ghana sopravviveva da molto tempo. Si parlava di radici d’oro, fusti d’oro e ancora nel XIV secolo il siriano al-Umari descriveva due tipi di pianta con le radici d’oro.
Il sistema di scambio era molto particolare e anonimo, e ricordava le modalità di scambio dei fenici con le popolazioni africane e quelle utilizzate dai portoghesi qualche secolo dopo. Era conosciuto come Silent Trade, e consisteva nell’effettuare scambi di merce senza incontrarsi faccia a faccia. I commercianti del nord impilavano il sale sulla sponda del fiume in modo che i commercianti di Wangara potessero ispezionarlo. Il suono dei tamburi sanciva l’inizio dello scambio, e i commercianti del nord si allontanavano. I riservati commercianti di Wangara arrivavano in silenzio e controllavano il sale. Successivamente, piazzavano sacchi d’oro accanto a ciascuna pila di sale prima di andare via a loro volta. Più tardi, i commercianti del nord tornavano e, se reputavano accettabile il quantitativo d’oro proposto, lo prendevano (lasciando, ovviamente, il sale) e andavano via.
Il potere dei sovrani del Ghana si basava sulla loro imposizione fiscale, che consisteva nel pagamento del diritto di transito in territorio ghanense. I mercanti pagavano un dinar d’oro per accedere al paese e due per lasciarlo.
Il segreto del successo militare dei Soninke, in particolare della tribù vassalla dei Mandinke, era la loro abilità nella lavorazione del ferro. Le armi di ferro, in un’area dove gli utensili erano prevalentemente di osso, legno e pietra, permettevano loro di avere un grande vantaggio militare.
La forza militare dell’Impero del Ghana era basata su una combinazione di ferro e cavalli. I Soninke, il gruppo etnico che dominava l’impero, erano famosi per la loro abilità nella lavorazione del ferro e possedevano anche una grande quantità di cavalli ben addestrati. Questo ha permesso loro di trasformare il vantaggio militare in una supremazia assoluta.
Secondo le cronache di Al Bakri, un geografo arabo del XI secolo, l’Imperatore del Ghana disponeva di un esercito di 200.000 fanti e 40.000 cavalieri, che erano in grado di agire in formazione e di tenere testa alle incursioni arabe. Con un esercito del genere, l’Imperatore riusciva a governare un vasto territorio di circa 800.000 kmq, che corrisponde all’estensione della Germania, della Polonia e della Repubblica Ceca messe assieme. L’impero era foraggiato dalle imposte sui mercanti, in particolare quelli coinvolti nel traffico d’oro, che costituiva una delle principali fonti di ricchezza dell’impero.
L’Impero del Ghana era anche un importante centro di diffusione dell’Islam nella regione. I Soninke, attraverso la costruzione di moschee e madrasse, aumentavano il livello di alfabetizzazione della popolazione, anche se la conoscenza era limitata quasi esclusivamente alla lettura del Corano. La popolazione dell’impero si converte gradualmente all’Islam e i Mandingo, che erano parte dei Soninke, operavano spesso come mediatori commerciali fra gli Arabi e i clan Wangara.
La fine dell’Impero del Ghana è una questione complessa. Per molti secoli si è pensato che l’impero fosse stato conquistato dagli Almoravidi intorno al 1076. Tuttavia, studi recenti suggeriscono una situazione diversa. Secondo alcune fonti storiche, l’Impero del Ghana si sarebbe dissolto gradualmente per motivi interni, senza essere conquistato da alcun invasore.
Leone l’Africano, un geografo arabo del XVI secolo, è uno dei primi a mettere nero su bianco la storia dell’Africa. Tuttavia, la sua visione del continente è molto limitata e nord-africa-centrica, e dà pochissima considerazione alle popolazioni nere sub-sahariane. Secondo Leone, le Terre dei Negri erano abitate da uomini che vivono come bruti, senza re, comandanti, stati, governi e tradizioni, e senza conoscenze in agricoltura. Leone attribuisce la fondazione dell’Impero del Ghana a Re Yusuf, il fondatore del Marocco.
Per molti secoli, i conflitti armati tra i popoli arabi e subsahariani hanno caratterizzato la storia dell’Africa occidentale. Mentre gli arabi cercavano di conquistare risorse e schiavi, i subsahariani erano spesso costretti a difendersi. Tuttavia, nel corso del tempo, le tradizioni arabe si sono gradualmente integrate nelle culture locali, anche se la desertificazione di alcune aree vicine al Sahara e l’emergere di nuovi centri di potere, come l’Impero Sosso, hanno portato alla decadenza dell’Impero del Ghana e alla frammentazione del potere centrale.
L’Impero del Ghana entrò in guerra con i berberi musulmani Almoravidi intorno all’XI secolo. Nonostante la caduta della capitale dell’Impero, Kumbi Saleh, nel 1076, gli Almoravidi non riuscirono a controllare la regione e le province dell’Impero divennero indipendenti. Da questa frammentazione nacquero due nuovi imperi africani: l’Impero del Mali e l’Impero Songhai, entrambi destinati a prosperare sotto nuovi regnanti e con una forte presenza della religione musulmana.
Ma questa è solo una parte della storia dell’Africa occidentale, di cui continueremo a parlare in un prossimo articolo…
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